7 ottobre 2013 – Teatro Vittoria, Torino
ORE 10.30 spettacolo per le scuole – ORE 21.00 spettacolo per tutti
IGOR STRAVINSKIJ (1882-1971)
HISTOIRE DU SOLDAT
Fiarì Ensemble
Gianluca Calonghi clarinetto, Elvio Di Martino fagotto, Ivano Buat tromba , Corrado Colliard trombone, Paolo Volta violino, Paolo Borsarelli contrabbasso, Riccardo Balbinutti percussioni
Marilena Solavagione, direttore
con la partecipazione di Mario Brusa, voce recitante
Stravinskij e Ramuz |
La genesi di Histoire du soldat è strettamente legata agli eventi della Prima Guerra Mondiale. Igor Stravinskij, dopo i successi parigini de L'uccello di fuoco, Petruska e La sagra della primavera, si era ritirato con la famiglia in Svizzera e dovette far fronte alle ristrettezze economiche del periodo bellico. La necessità di guadagnarsi da vivere aguzzò l'ingegno del compositore, grazie anche alla collaborazione con il letterato svizzero Charles Ferdinand Ramuz. I due amici ebbero l'idea di creare uno spettacolo con pochi mezzi teatrali e musicali, facilmente trasportabile per città e villaggi. Dunque non un'opera né un balletto, ma più semplicemente una storia da "recitare, suonare e danzare". La scelta del soggetto cadde su un racconto di Afanasiev, che narra la storia di un soldato disertore che stringe un patto con il diavolo. La semplicità della trama richiama l'idea di un racconto morale, dove l'anima del protagonista è simboleggiata dal suo violino, ripetutamente perso e riconquistato. Si tratta di un tema - quello della responsabilità dell'uomo nei confronti del proprio destino - su cui Stravinskij sarebbe ripetutamente tornato: da Jeu de cartes a Oedipus rex, per finire con quel capolavoro della maturità che è La carriera di un libertino.
La versione originale di Histoire du soldat prevede tre ruoli recitati (Narratore, Soldato, Diavolo) e due ruoli danzati (Diavolo e Principessa) e dà indicazioni piuttosto precise su scenografia e costumi. Per il presente spettacolo abbiamo optato per una soluzione più snella grazie alla capacità affabulatoria di Mario Brusa che incarnerà tutti e tre i ruoli recitati.
La trama
Mentre sta tornando a casa in licenza, un soldato incontra il diavolo (nei panni di un vecchio signore con retino acchiappafarfalle) e viene da questi convinto a barattarlo con un libro magico in grado di predire il futuro, procurando così ricchezza. Il soldato dovrà restare con il diavolo tre giorni per insegnarli a suonare il violino. In realtà, senza accorgersene, il soldato non rimane con il diavolo tre giorni, bensì tre anni, e una volta ritornato al villaggio natio la madre non lo riconosce e la fidanzata si è sposata. Gli ricompare il diavolo (ora nelle vesti di un ricco mercante di bestiame), che lo incita ad usare il libro magico. Il soldato è ora ricco, ma infelice. Ancora una volta riappare il diavolo, vestito da vecchia mendicante, con il violino, ma il soldato si rende conto che non è più in grado di suonarlo, si infuria e rompe il libro in mille pezzi.
Il soldato si rimette in cammino e giunge in un regno il cui re ha promesso in sposa la propria figlia a chi riuscirà a guarirla da una misteriosa malattia. Anche il diavolo si trova in questa città, in veste di elegante violinista. Il soldato lo sfida a carte, lo fa ubriacare e riesce così a recuperare il violino. Con esso si reca al capezzale della principessa, suona tre danze (Tango-Valse-Ragtime) che guariscono la malata. Ricompare il diavolo, questa volta proprio nelle sue peculiari vesti di diavolo, ma il soldato lo costringe a ballare al suono del violino, fino a che cade esausto. Il soldato e la principessa si sposano, ma sulla loro felicità grava la maledizione del diavolo, che si attuerà nel caso abbandonino il loro regno. Quando la nostalgia e il desiderio della principessa di conoscere la madre e il villaggio dello sposo li condurranno oltre i confini del regno, infatti, per l'ultima e definitiva volta ricompare il diavolo, che al suono del violino trascina con sé il soldato.
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