lunedì 24 gennaio 2011

IL GIOCO DELLE SORTI

Gilberto Bosco
GIORNO DELLA MEMORIA 2011

CASA TEATRO RAGAZZI - Sala Grande
27 gennaio 2011 ore 21.00
28 gennaio 2011 ore 10.00


INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Prenotazioni allo 011-6508332

IL GIOCO DELLE SORTI
Opera da camera per soprano, attori e cinque strumenti
Libretto di Sandra Reberschak
Musica di Gilberto Bosco
Soprano: Karin Selva
Fiarì Ensemble diretto da Marilena Solavagione
Regia di Alessandro Lombardo

L'opera, della durata di circa un'ora, prevede quattro attori che recitano talvolta alternandosi alla musica, talvolta insieme agli strumenti. Una Donna racconta ad una Bambina la storia da cui trae origine la festa ebraica di Purim; gli altri attori, il Re della Persia e Mardocheo, si aggiungono nel corso dell'azione, tra scenografie e luci essenziali. Il Soprano, la regina Ester, interviene con momenti melodici e narrativi interagendo con gli attori, commentando infine la storia della tradizione ebraica insieme alla bambina, mentre la Donna impaziente le chiede di affrettarsi. Devono allontanarsi subito, ci sono pericoli in agguato. Eppure oggi come allora ci ricordiamo che la salvezza e la libertà sono conseguenza del nostro impegno e delle nostre scelte.

LA REGINA ESTER

Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino:
«Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri?
Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!».
(Ester, 5, 6)

La Bibbia ci riporta una storia epica collocata nel V sec. a.e.v., nella lontana città di Susa, la capitale del regno persiano guidato dal ricco e potente re Assuero. La protagonista è una bella fanciulla orfana di nome Ester, parente di Mardocheo l'ebreo, discendente della tribù di Beniamino e della famiglia di re Saul. Ester, chiamata anche Hadassa, in ebraico mirto, viene condotta a palazzo, diventa la nuova moglie del re e grazie alla sua saggezza e al coraggio salva il popolo di Israele dai complotti del malvagio visir Aman. Ester “di bella presenza e di aspetto avvenente”(1, 7), si presenta davanti a Sua Maestà, consapevole dell’importante compito affidatole: impedire al perfido Aman, appartenente alla stirpe dei malvagi agaghiti, di realizzare tramite editto reale, lo sterminio di tutti gli ebrei dell'impero; rinchiusa nelle stanze dell'harem imperiale, mentre Mardocheo si aggira nervosamente davanti alle porte del palazzo, chiede a tutti gli ebrei di digiunare per tre giorni e tre notti, si veste a lutto e prega Dio di venirle in soccorso. Quando si presenta, bella come non mai, al banchetto, Assuero, meravigliato e conquistato dalla donna, le posa la corona d'oro sul capo e le salva la vita. Nel frattempo Aman e la moglie Zeres complottano contro gli ebrei e costruiscono un patibolo per l'impiccagione del giusto Mardocheo. La sorte, come ci insegna il rotolo di Ester, gira. Assuero dà ascolto alla bella regina assolvendo Mardocheo e sullo stesso patibolo impicca invece Aman, la moglie e i figli. La giustizia trionfa, grazie alla fede in Dio e alla saggezza politica di una giovane donna, divenuta simbolo di coraggio e di bellezza.